Nello scorso articolo di questa rubrica abbiamo introdotto l'argomento capellitudine vittoriana, analizzando a grandi linee quali fossero i punti fondamentali che hanno permesso alle donne del tempo di sfoggiare chiome da record.
Oggi proseguiamo scendendo nel dettaglio dell'analisi degli strumenti da toeletta vittoriani.
Un mobile che non poteva mancare nella camera da letto della donna vittoriana era il mobile da toeletta (vanity o dressing table), necessario per l'igiene quotidiana in quanto all'epoca neanche le case nobiliari avevano l'acqua corrente. La toeletta era costituita da una sorta di scrivania con una serie di cassetti, sormontata da uno specchio o una specchiera. I piani orizzontali erano protetti da teli merlettati su cui la cameriera personale disponeva ordinatamente gli strumenti destinati alla cura della persona, quindi accessori per capelli, contenitori con pomate e ciprie per il viso e le mani, profumi e set di manicure.
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Esempio di disposizione degli strumenti di bellezza su una toeletta |
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Toeletta della regina Vittoria |
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Toeletta di Elisabetta d'Austria |
In questo articolo ci occuperemo esclusivamente dell'armamentario destinato alla cura dei capelli, che seguiva la dama anche in viaggio, riposto in pregiate scatole di legno o metallo, rivestite internamente di velluto e con scomparti a misura di ciascuno strumento.

La dama vittoriana possedeva dei set di cura dei capelli che erano vere e proprie opere d'arte orafa, con pezzi coordinati decorati in modo raffinato e ricercato. Gli accessori erano realizzati o rivestiti d'argento cesellato o sbalzato, oppure potevano essere in avorio o in guscio di tartaruga incisi, o ancora essere arricchiti da decorazioni a ricamo o in smalto a motivi floreali.
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Decoro a smalto su accessori in argento |


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Dettaglio di una spazzola cesellata |

Sulla toeletta di ogni donna vittoriana non potevano mancare gli strumenti necessari alla cura dei capelli.
- pettini
- cinghialine ovali realizzate in setole di diversa durezza
- cinghialine rettangolari (generalmente in setole equine)
- specchio con manico
- boccette in vetro porta-profumo
- scatola per contenere pettinesse e fermagli
Il pettine
Il pettine era usato, ovviamente, per districare i nodi. Le dame più ricche potevano averne anche due, uno a denti più larghi per una prima districata, e uno a denti più stretti per sciogliere i nodini più piccoli.
Il pettine era generalmente in osso o avorio, talvolta in argento (o in osso con intarsi in argento sul manico), più raramente e in genere per i ceti più bassi, il pettine poteva essere in legno.
Esattamente come facciamo noi capellone oggi, le donne vittoriane iniziavano a districare i capelli dalle punte, risalendo mano a mano fino alle radici, così da non spezzare e strappare i capelli.
La cinghialina non era mai unica. In genere un buon set da toeletta ne contava due o tre, con setole di diversa durezza, necessarie affinché i capelli fossero lucenti e morbidi.
Queste spazzole potevano essere rettangolari, e quindi prive di manico, piuttosto lunghe e in grado di "prendere" ampie ciocche di chioma, oppure ovali con manico e quindi destinate a una spazzolata più "dettagliata".
Le cinghialine vittoriane erano ovviamente in setole animali, non a caso il nome di questa spazzola deriva proprio dall'animale con cui più frequentemente venivano realizzate: il cinghiale. Esistevano però spazzole realizzate in setole di maiale, di cavallo, di capra così da garantire morbidezze differenti e quindi risultati differenti.
Le cinghialine vittoriane erano ovviamente in setole animali, non a caso il nome di questa spazzola deriva proprio dall'animale con cui più frequentemente venivano realizzate: il cinghiale. Esistevano però spazzole realizzate in setole di maiale, di cavallo, di capra così da garantire morbidezze differenti e quindi risultati differenti.
La cinghialina veniva utilizzata dopo aver correttamente districato i capelli. A differenza del pettine, si usa a partire dalle radici scendendo per tutta la lunghezza in un unico movimento. Le donne vittoriane la utilizzavano al mattino e alla sera per distribuire il sebo dalle radici verso le punte. La spazzolata iniziava usando una spazzola rettangolare, sufficientemente ampia da rimuovere rapidamente polvere e residui della giornata e nel contempo spostare in pochi passaggi il sebo verso il basso. Successivamente si passava alla spazzola in setole di cinghiale ovale, la cui forma permetteva una distribuzione del sebo più dettagliata e precisa. Infine, si procedeva con una terza spazzola, in setole più morbide e fitte, che oltre a distribuire finemente il sebo, lucidava e ammorbidiva ulteriormente i capelli.
Lo specchio
Lo specchio con manico, solitamente in argento, permetteva alla dama di guardare, incrociando i riflessi dello specchio grande fisso sulla toeletta con il riflesso dello specchio piccolo, il risultato dell'acconciatura realizzata dalla parrucchiera o dalla cameriera personale, così da avere un'idea precisa di come sarebbe apparsa l'acconciatura a chi la guardava.
Gli specchi con manico vittoriani sono vere e proprie opere d'arte, sia per la cesellatura realizzata sul manico, sia perché sul retro presentavano decorazioni in smalto estremamente raffinate oppure cesellature in argento.
Le boccette
Le boccette contenevano profumi ed essenze destinate a profumare i capelli, che venivano cosparse sulla capigliatura in piccole gocce e distribuite con la cinghialina così da favorire la lucentezza dei capelli. Le boccette potevano contenere essenze profumate, acque vegetali ottenute mediante processi di distillazione e talvolta oleoliti profumati.Potevano essere realizzate in vetro smerigliato, dotate di calotte e tappi in argento finemente cesellati, oppure essere totalmente in argento o altri metalli preziosi, elaboratamente incisi e decorati. Raramente erano realizzate addirittura in pietra d'agata o alabastro, materiali pregiati ed estremamente fragili, ma dallo straordinario impatto visivo.
I tappi erano avvitabili oppure con cerniera, mentre alcune boccette presentavano un dosatore a pompetta che facilitasse la nebulizzazione del profumo sui capelli.
La scatola degli accessori conteneva forcine decorate, spilloni e pettini in osso o in metallo prezioso, talvolta ornati con pietre e finemente incisi, destinati a divenire l'ornamento finale delle elaborate acconciature da gala.
Le dame più ricche potevano possedere diverse scatole, che contenevano ordinatamente conservati set di accessori e gioielli coordinati adatti alle diverse occasioni.
Questa scatola poteva essere in legno dipinto, o con decorazioni a mosaico o in madreperla, oppure realizzate in vetro con intelaiatura in metallo prezioso cesellato, o ancora interamente in metallo inciso.
Le dame più ricche potevano possedere diverse scatole, che contenevano ordinatamente conservati set di accessori e gioielli coordinati adatti alle diverse occasioni.
Questa scatola poteva essere in legno dipinto, o con decorazioni a mosaico o in madreperla, oppure realizzate in vetro con intelaiatura in metallo prezioso cesellato, o ancora interamente in metallo inciso.
Questo chilomentrico articolo finisce qui, ma la scoperta della capellitudine vittoriana prosegue nel prossimo articolo di Capellomanie Storiche.
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