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17 agosto 2019

Quanto incide la genetica su pelle e capelli - Teoria del Capello




Una chioma bella è dovuta principalmente a una buona genetica.

Questa frase è una convinzione consolidata (e non solo nell'ambito dei capelli) nella collettività, ed è qualcosa di cui, in passato, ero convinta anche io.
Nel tempo, però, i miei studi e le mie sperimentazioni hanno confutato questa convinzione, dimostrandomi che la genetica ha sì una sua incidenza sul nostro aspetto, ma non è un fattore così preponderante come siamo abituati a credere.
Dal punto di vista cosmetico in generale, e tricologico in particolare, il nostro patrimonio genetico è alla base di alcune caratteristiche inalterabili:
  • colore di pelle, occhi e capelli
  • fisionomia dei lineamenti
  • forma dei capelli
e alcune caratteristiche che, con una routine mirata, possono essere potenziate o depotenziate, a seconda che siano positive o negative. Queste caratteristiche "modificabili" sono quelle che io nei video elenco sotto il generico nome di delicatezza congenita, focalizzandomi principalmente su quelli che sono ovviamente i punti deboli che vogliamo andare a migliorare.
Perché tutti possiamo avere capelli e pelle splendida, se impariamo a prendercene cura correttamente, indipendentemente da quanto possa essere scarsa la nostra genetica.

Mi rendo conto che detta in questo modo molti di voi staranno storcendo il naso e pensando che questo articolo sia una totale panzana, ma prima di liquidare il tutto come un castello in aria, concedetemi ancora qualche minuto per dimostrarvi la validità della mia teoria.

La mia genetica di partenza




La genetica ha fatto molta ironia, con me. Dei miei genitori, ho ereditato in pratica solo i difetti.
Tra la pelle secca di mia madre e quella normale di mio padre, quale pelle posso mai aver ereditato? Ovviamente quella di mamma.
Anche per quanto riguarda i capelli, la genetica con me ha fatto un pastrocchio colossale.
Mio padre ha capelli ipercheratinici, doppi come le setole di cinghiale, forti come il cemento armato, opachi come una pozza di fango, folti e indomabili. Se ci fosse un'esplosione nucleare, loro non accuserebbero minimamente l'impatto, ma nel frattempo metterli in ordine è una tragedia quotidiana.
Mia madre ha capelli sottili, setosi, lucentissimi, sembrano i capelli di una principessa orientale, ma tendono a seccare molto facilmente e questo li rende fragili, soggetti ai nodi e tendenti a elettrizzarsi.
I miei capelli come sono? Ipercheratinici, indomabili, opachi e duri come quelli di mio padre, con una fortissima tendenza al secco come quelli di mia madre.
L'unico fattore positivo è che sono abbastanza spessi e folti.
A parte queste due caratteristiche, i miei capelli sono estremamente difficili da gestire e da mantenere sani, e per questo motivo per buona parte della mia vita sono stati estremamente brutti e non sono riuscita a farli crescere oltre il punto vita.
A un certo punto della mia adolescenza, mi ero arresa all'idea che i miei capelli, essendo geneticamente difficili, non sarebbero mai potuti essere belli e sani e prendersene cura fosse soltanto una perdita di tempo.
Questa mia idea è iniziata a cambiare quando sono approdata su Capelli di Fata col semplice intento di imparare a utilizzare l'henné per tingere i capelli senza ricorrere a tinture sintetiche che li rovinassero ulteriormente, e mi sono incantata a vedere i tanti prima e dopo postati dalle utenti del forum.
Affascinata dalla prospettiva che anche io, forse, potessi provare a perseguire il sogno di avere capelli lunghissimi, mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a sperimentare.
I miei esperimenti iniziali erano equiparabili agli esperimenti che tutti facciamo all'inizio: sceglievo cose a caso, seguendo i suggerimenti che trovavo nei diari delle varie ragazze che postavano, senza pormi le domande fondamentali, che sono:
  • la tipologia di capelli è la stessa che ho io?
  • di cosa hanno bisogno effettivamente i miei capelli?
  • quale sostanza serve per ottenere questo o quel risultato?
Questi esperimenti alla cieca non portarono particolari cambiamenti alla mia chioma, e questo perché, non rispondendo alle tre domande di cui sopra, per i primi due anni ho spesso fatto trattamenti che con le esigenze dei miei capelli non avevano alcun nesso.
Soltanto con il tempo ho iniziato ad approcciare la cura dei capelli con piglio più scientifico, rendendomi conto che, per ottenere il risultato che volevo, dovevo necessariamente seguire il percorso che si segue negli esperimenti di laboratorio:
  • Studiare la chimica delle sostanze
  • Studiare le esigenze del capello
  • Elaborare una teoria che tenga conto dei due punti precedenti
  • Strutturare una formulazione adeguata alla teoria
  • Seguire un periodo di sperimentazioni "puro" ossia senza alterazioni così da rendere il risultato replicabile
  • Seguire un periodo di sperimentazioni con alterazioni mirate
  • Raccogliere i risultati
Lavorando in questo modo, ben presto i risultati positivi hanno iniziato a farsi vivi.
Sono quasi 10 anni che mi prendo cura dei capelli, e quasi 7 in cui il mio modo di farlo è basato sul metodo scientifico, e i miei capelli, per quanto continuino a essere ipercheratinici e tendenti a disidratarsi facilmente, sono completamente diversi da come erano un tempo.
Gestirli è diventato semplice, perché so come rispondere correttamente alle loro esigenze, conosco le loro debolezze e so che la mia routine deve focalizzarsi principalmente sul depotenziamento di questi difetti.
Chi mi segue da più tempo potrà pensare: tu puoi, perché tu sei un perito agrario, hai competenze chimiche, competenze erboristiche, sei stata una parrucchiera, ma io che non so un tubo di queste cose sono condannato a tenermi i pessimi regalini della genetica.
E io a chi pensa questo rispondo che il Progetto Trecce Fatate esiste proprio per voi, per aiutarvi a comprendere come ottenere il massimo risultato di salute e bellezza partendo dalle vostre basi genetiche, qualsiasi esse siano, anche se non avete seguito il mio stesso percorso di formazione.
Il mio obiettivo è rendervi accessibili in modo rapido e semplice tutte quelle conoscenze che normalmente richiederebbero settimane, se non mesi di sperimentazioni e tentativi, così da semplificarvi il lavoro. Ovviamente una parte della sperimentazione toccherà comunque a voi, per andare a mettere a punto le ricette cucite su misura per le vostre esigenze cosmetiche, ma attraverso i video del canale e gli articoli di questo sito potrete partire nettamente avvantaggiati, senza vagare per anni in un labirinto di ricette a caso e luoghi comuni come invece è accaduto a me all'inizio del mio percorso.
 

Come sfruttare la nostra base genetica



Per quanto schifo possano fare i nostri capelli al naturale, dobbiamo tenere presente una cosa: avranno sempre dei punti forti.
Nel paragrafo precedente vi ho già detto che, ad esempio, i miei capelli sono spessi e folti. Hanno però un altro fattore positivo: sono ipercheratinici.
Il capello ipercheratinico è piuttosto raro nell'etnia caucasica, e diventa un fattore discriminante quando non si sa come trattarlo nel modo giusto, ma di fatto si tratta di un vantaggio.
L'altissima concentrazione di cheratina nei miei capelli li rende forti e resistenti, e quando sono correttamente idratati e nutriti, diventano praticamente indistruttibili.
La mia tipologia di capello è un fattore negativo solo quando non si sa come prendersene cura correttamente, perché tutta la cheratina rende il capello rigido, e la rigidità può facilitare le fratture dei fusti e li rende soggetti alle doppie punte al minimo segno di disidratazione. Ho dovuto imparare, infatti, che nella mia routine la proteinizzazione deve essere centellinata ed effettuata molto raramente (una, due volte l'anno al massimo) e che per compensare la durezza dei capelli (accentuata ulteriormente dalla tendenza a seccarsi) devo potenziare al massimo gli impacchi idratanti (che io effettuo regolarmente a ogni lavaggio, e a volte anche tra un lavaggio e l'altro).
Questo significa che il nostro patrimonio genetico talvolta presenta dei difetti, che in realtà difetti non sono, ma possono diventare punti di forza se sappiamo come trattarli nel modo giusto e trarne vantaggio.
Se i miei capelli non fossero ipercheratinici, considerando che tendono a seccare molto, non sarei mai riuscita a farli crescere fino a 120 cm. Certo, essendo ipercheratinici, io so anche che non avrò mai le punte soffici che vantano altre capellone in giro per il web, ma le mie punte tendono ancora oggi ad avere un aspetto un po' legnoso e poco flessibile (che a un occhio inesperto può dare l'impressione che siano rovinate), ma questo è un piccolo compromesso a cui posso scendere senza troppi crucci, sapendo che comunque tutta la mia cheratina mi garantisce una chioma forte. Eppure, non è affatto detto che io debba tenere punte di legno per sempre. Da quando mi sto focalizzando sulla loro cura, infatti, sto notando piccoli e graduali miglioramenti. E' quindi possibile che un domani, forse fra 4-5 anni, anche io possa sfoggiare punte morbide e setose.
Tutto questo per dire cosa, alla fine? Non importa quale sia la base genetica da cui partite, c'è sempre un modo per ottenere grandi risultati, se non addirittura ottimi risultati, se si procede con cognizione di causa.
Dobbiamo immaginare la genetica come un appezzamento di terra edificabile. Quello che decidiamo di costruirci sopra è una nostra scelta e il risultato che otterremo dipende da quello che scegliamo. E' normale che non otterremo alcun risultato se sul fianco di una montagna rocciosa andiamo a costruire una capanna di paglia o una palafitta, invece di una resistente baita in legno o un possente castello in pietra.
Non è il terreno su cui costruiamo a essere inadeguato, ma quello che costruiamo. Se cambiamo la costruzione, tenendo conto delle caratteristiche del terreno, otterremo sempre dei risultati, molti dei quali sorprendenti.
La nostra genetica è un trampolino di lancio, dobbiamo solo capire come fare per saltare al meglio, e migliorare sempre di più.



3 commenti:

  1. Ciao Claudia! Ti seguo da un pò di tempo e devo dire che sei fenomenale e di grande ispirazione ❤ Ho capelli poco folti, fini e soggetti a fratture. Faccio veramente fatica a trovare un 'metodo" per farli crescere al di sotto delle spalle 😔 Da gennaio ho cominciato ad usare Henné e prodotti naturali per i lavaggi e trattamenti. Qualche miglioramento l'ho notato. Non sono più crespi e secchi come prima. Ma non riesco a farli crescere. Hai qualche consiglio? Grazie 🙏🏼

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    1. Per far crescere i capelli sottili è necessario ricorrere alle acconciature protettive, perché i fusti sottili sono più soggetti a spezzarsi in caso di stress meccanici. Impara a fare la treccia francese realizzata morbida, così da favorire il rafforzamento della chioma mediante la compattezza delle ciocche. Continua a fare l'henné perché ispessisce i fusti e li rende più resistenti. Fai sempre il leave-in, perché gli oli elasticizzano i capelli e li rendono capaci di resistere meglio alle trazioni.
      Se fai uso di strumenti a base di calore, prova ad eliminarli del tutto (soprattutto la piastra, ai capelli sottili fa malissimo) o a ridurne l'uso. Il phon usalo a 40 cm di distanza dai capelli e sempre a basse temperature, evitando di direzionarlo verso le punte.
      Infine, armati di pazienza, perché in genere ci vogliono un anno o due di trattamenti continuativi perché le giuste cure diano effettivamente il risultato massimo che possono dare.
      Nel contempo puoi massimizzare la crescita praticando il massaggio indiano, che in pratica può raddoppiare la tua crescita mensile, così da mettere cm molto più in fretta rispetto a quello che è il naturale deterioramento delle punte (che, se vieni da un passato di trattamenti invasivi, è ovviamente molto rapido): https://www.youtube.com/watch?v=1gNM78JBIiw&t=26s

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  2. Non uso piastra e il phon qualche volta. Cerco di evitarlo ☺️ grazie mille per la risposta! Proverò il massaggio indiano e leave-in 👍🏼 buona serata!

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