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05 giugno 2019

Total Natural, i primi passi - Capellomanie per Principianti



Il passaggio da una routine di tipo commerciale a una routine total natural può sembrare difficile e complesso come provare a scalare l'Everest. In realtà è molto più facile (e divertente) di quanto sembri.
Nell'articolo delle FAQ relative al total natural ho già risposto a una serie di domande che mi vengono frequentemente rivolte da chi vuole provare ad approcciarsi al total natural per la prima volta. In questo articolo, invece, voglio proporre una serie di sistemi e strategie per intraprendere un vero e proprio percorso di "depurazione" della propria cosmesi dai prodotti di tipo industriale, così da andarli a sostituire gradualmente con sostanze totalmente naturali e a basso impatto ambientale.

1: osservare e dedurre


Lo so che, quando si scopre questo mondo e si vedono su altre persone gli straordinari risultati che porta siamo presi dalla frenesia di acquistare tutto, provare tutto, rivoluzionare tutte le proprie abitudini, ma questo è l'approccio peggiore.
Respiriamo e diamoci tempo. Innanzitutto dobbiamo imparare a "sentire il nostro corpo" e lo so che detta così può sembrare qualcosa di poco scientifico, ma una delle basi della scienza è l'osservazione. Ippocrate, il grande medico greco cui ancora oggi i medici prestano giuramento quando intraprendono la loro carriera, era uno scienziato geniale per l'epoca e ha compreso moltissimi processi del corpo umano partendo da due assunti fondamentali: osservare e dedurre.
Osserviamo il nostro corpo, la nostra pelle, i nostri capelli, le nostre abitudini, e traiamo mediante l'osservazione della sintomatologia tutte le deduzioni che ci occorrono per migliorare la nostra routine al fine di rispondere correttamente alle esigenze e ai bisogni dei capelli, perché non ha alcun senso inserire nella nostra routine trattamenti che ai capelli non servono, rischiamo di perdere tempo, sprecare soldi e materie prime, e oltretutto corriamo il rischio di peggiorare la condizione dei capelli invece migliorarla.


2: eliminare i siliconi, i solfati e altre sostanze aggressive


Il silicone è un ingrediente presente in moltissimi prodotti cosmetici, in particolar modo dedicati ai capelli. Il problema principale dei siliconi è che, avendo una proprietà fortemente filmante, sul lungo periodo con l'uso continuato vanno a favorire la disidratazione dei fusti.
Lo stesso discorso vale per gli shampoo con solfati (SLS, SLES SDS) che servono a rimuovere, da uno shampoo all'altro, il vecchio strato siliconico così da evitarne l'accumulo. I solfati intaccano la struttura capillare, favorendo un deterioramento precoce dei fusti.
Il primissimo passo, dunque, consiste nell'eliminazione dei prodotti siliconici e aggressivi dalla propria routine, sostituendoli con prodotti con buon INCI, meglio se di tipo ecobio.

Focus
I siliconi

3: Alternare i prodotti


Anche se, alla scoperta del total natural, siamo tentati di buttare tutti i prodotti usati fino ad oggi e fare incetta di erbette, farine e sostanze naturali, freniamo l'entusiasmo. Il passaggio da una routine all'altra può essere traumatico per i capelli, e soprattutto se abbiamo sempre maltrattato la chioma un cambiamento drastico e totale può costringerci ad andarcene in giro con capelli orrendi per settimane intere.
Per evitare questo contraccolpo, dobbiamo procedere per gradi, e limitarci ad alternare i prodotti industriali e le sostanze naturali.
Acquistiamo shampoo e balsamo con buon INCI e usiamoli a lavaggi alterni. Poi, dopo un mesetto o due, iniziamo a incrementare l'uso delle sostanze naturali (2 shampoo naturali e 1 industriale, poi 3 shampoo naturali e 1 industriale etc.) fino a poter sostituire definitivamente i nostri vecchi prodotti con le materie prime donateci da Madre Natura.


4: Introdurre i trattamenti gradualmente


Molte ragazze che mi scrivono sono disperate, perché se fino a ieri usavano shampoo e balsamo siliconici, spume e maschere industriali, oggi sono passate di colpo a fare impacchi pre-shampoo oleosi, lavaggi alternativi, impacchi post-shampoo idratanti e condizionanti, risciacquo acido, leave-in, henné... e si ritrovano capelli di stoppa.
Questa conseguenza è normale, perché se non abbiamo mai curato correttamente i capelli, limitandoci a usare il primo prodotto in offerta, con questo cambio drastico di routine i capelli sono impreparati a tutti i trattamenti e di quello che andiamo a schiaffarci sopra non sanno che farsene, diciamo che "reagiscono male" e peggiorano.
Innanzitutto c'è da dire che il peggioramento è solo visivo, perché di fatto sotto i siliconi i capelli erano già nello stato in cui li vediamo adesso, solo che i siliconi mascheravano i danni, in secondo luogo bisogna ricordare che i fusti vanno "addestrati" ai trattamenti, e mano a mano reagiranno meglio.
Per questo motivo suggerisco sempre di introdurre un solo trattamento alla volta. Il trattamento da cui partire che suggerisco sempre è il risciacquo acido.
Si tratta dell'operazione più semplice di una routine total natural, e nel contempo una delle migliori per garantire compattezza e lucentezza ai capelli.
Quasi contemporaneamente possiamo introdurre lo shampoo. Utilizzare erbe e farine per lavare i capelli favorisce la depurazione dalle sostanze che i vecchi shampoo hanno lasciato sui fusti. Questa fase di depurazione richiede un tempo di assestamento che in genere dura dai 6 agli 8 shampoo (ma può durare di più se i nostri capelli sono particolarmente danneggiati).
Come già detto nel paragrafo sopra, la depurazione è meno traumatica se la pratichiamo alternandola a prodotti industriali. E solo dopo la fase di assestamento iniziamo ad inserire altri tipi di trattamento.
A questo punto io suggerisco gli impacchi idratanti post-shampoo. In questo modo andiamo a ripristinare la giusta idratazione dei nostri capelli, ne favoriamo la morbidezza e un aspetto gradevole, riducendo anche il rischio di rottura a causa degli stress meccanici.
In questa fase possiamo anche iniziare a praticare il leave-in, così da iniziare a prendere qualche dimestichezza con gli oli, mentre forniamo ulteriore idratazione e protezione ai capelli.
Dopo due-tre mesi, possiamo accedere all'ultimo passaggio, che consiste nell'inserimento dell'impacco oleoso pre-shampoo. Perché farlo per ultimo? Perché comprendere di quali dosi abbia bisogno il nostro capello per essere nutrito richiede tempo e sperimentazioni, e i risultati potrebbero risultare falsati qualora praticassimo questo impacco mentre siamo ancora in transizione o in assestamento potrebbe falsare il risultato. Inoltre, durante i mesi precedenti, le sostanze naturali avranno ridotto problemi quali sebo in eccesso o secchezza cronica, facilitando conseguentemente l'uso delle sostanze oleose e riducendo il rischio di non riuscire a lavarle correttamente via.
Soltanto quando avremo per bene preso dimestichezza con i trattamenti base, potremo introdurre variazioni o calendarizzazioni come ad esempio il cronogramma capillare.

Focus:
Risciacquo acido
Leave-in
Routine Trifase


5: Imparare a fare lo shampoo


Lo shampoo alternativo è diverso dallo shampoo industriale, se applichiamo una materia naturale e la lavoriamo come lavoreremmo uno shampoo industriale, avremo risultati disastrosi. In realtà, spesso utilizziamo in modo scorretto anche lo shampoo industriale, causando tutta una serie di microdanni che rovinano i nostri capelli.
E' necessario, dunque, imparare a fare correttamente lo shampoo, interfacciarsi alla materia detergente in modo appropriato così da garantire un buon lavaggio che pulisca a dovere senza rovinare i capelli.

Focus:
Lavare correttamente i capelli


6: Usare correttamente gli strumenti di styling


Una delle cose che può peggiorare lo stato dei nostri capelli, soprattutto in fase di transizione dall'industriale al total natural, è l'uso scorretto o eccessivo degli strumenti per mettere in piega i capelli.
Phon, piastra e ferro arricciacapelli usano il calore per mettere in piega i capelli. Chimicamente, il calore rompe i legami deboli (disolfuro e salini) dei capelli, e li cementa nella posizione che abbiamo stabilito mediante il movimento che facciamo (perpendicolari con l'uso della piastra, ricci/mossi con l'uso del ferro). L'uso quotidiano di questi strumenti causa una progressiva e irrecuperabile denaturazione delle proteine dei capelli, causando danni strutturali che poi originano doppie punte, capelli spezzati e fratture ai fusti.
Per questo motivo suggerisco una riduzione sensibile dell'uso di questi strumenti, possibilmente di evitarli del tutto, imparando ad amare la forma naturale dei nostri capelli, che è la forma che meglio si adatta ai lineamenti del nostro volto, dandoci un aspetto armonico e piacevole.
Anche il phon va utilizzato correttamente: a basse temperature, distanziato dai capelli di almeno 30-40 cm, focalizzando il getto in radice ed evitando il più possibile le lunghezze e le punte. Il phon va usato per 10-15 minuti al massimo, per eliminare l'acqua in eccesso e va spento appena i capelli mostrano di essere sufficientemente asciutti (no, quindi a capelli arroventati o sessioni di phon che durano ore e ore). Chi soffre di cervicale è bene che lo usi tutto l'anno, ma chi non ha questo problema può tranquillamente riporlo in un cassetto per i mesi caldi, recuperandolo solo ad Autunno inoltrato. I più fortunati possono anche ricorrere esclusivamente all'asciugatura con l'asciugamani, abbandonando del tutto l'uso del phon. I capelli ringrazieranno.


7: Sperimentare, sperimentare, sperimentare, ma nel modo giusto


L'invito alla sperimentazione è qualcosa che ripeto spessissimo, ma in questo articolo voglio fare un appunto specifico.
Giacché ogni chioma è diversa e unica, ciascuno di noi deve trovare da sé gli ingredienti e le materie prime migliori per le esigenze dei propri capelli. Questo richiede appunto di sperimentare. Molto spesso, però, per tutta una serie di ragioni, sperimentiamo male.
La Natura, vi ricordo, ha tempi lenti, questo significa che per vedere dei risultati effettivi e verificabili, uno o due trattamenti non sono sufficienti. Scegliamo un ingrediente e utilizziamolo in modo continuativo per almeno due o tre mesi. Cerchiamo diversi modi per utilizzarlo e sperimentiamolo nei diversi contesti.
Ad esempio, come sperimentare un olio? Come impacco pre-shampoo, come ingrediente aggiuntivo negli spignatti nutrienti, come fase grassa del leave-in, come finish sulla pelle etc.
Soltanto passato questo periodo potremo effettivamente valutare l'ingrediente, e capire se fa per noi o no.
Anche se troviamo l'ingrediente dei sogni, non fermiamoci, continuiamo a sperimentare, potremmo accorgerci che c'è una materia naturale che ai nostri capelli piace ancora di più.



Consiglio finale: pazienza, tanta, tanta pazienza


La Natura ha tempi lenti, e alcuni danni dei nostri capelli non saranno recuperabili, per cui prepariamoci ad essere pazienti, ad attendere i risultati senza fretta, senza ansia, senza andare in panico se sbagliamo qualcosa, ma facendone tesoro per evitare di ripetere l'errore. E ricordiamoci che il vero potenziale dei nostri capelli verrà fuori tra due anni almeno, ossia quando i capelli nuovi, correttamente curati, saranno cresciuti abbastanza da mostrarci tutta la loro salute e bellezza.


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