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questo articolo è scritto in collaborazione con l'Erboristeria L'Ortensia
questo articolo è scritto in collaborazione con l'Erboristeria L'Ortensia
Oggi ho voluto sperimentare nuove erbe per il mio cowash a impacco, ho scelto alcune erbe ricevute da Sara per la collaborazione con la sua erboristeria. Così eccomi qui a condividere su queste pagine la primissima impressione di questo nuovo shampoo.
Come sempre ho preparato un impasto "bifase" con una porzione detergente da applicare in cute e una porzione più abbondante esclusivamente idratante e condizionante da applicare su tutte le lunghezze.
Ricetta
Vi ricordo che le quantità di questa ricetta sono proporzionali alla mia lunghezza (96 cm) e alla mia massa (13 cm), quindi regolatevi aggiungendo o riducendo nel complesso le quantità degli ingredienti così che rispondano alle vostre specifiche esigenze.
Ingredienti
- 3 cucchiaini di zucchero
- 300 ml di acqua
- 1 cucchiaio di semi di lino
- 2 cucchiai di farina di riso
- 1 cucchiaio di Kapoor Kachli
- 1 cucchiaio di Sidr
- 1 cucchiaio e mezzo di Areetha
Avevo intenzione di aggiungere anche uno o due cucchiai di sciroppo d'acero, ma alla fine me ne sono dimenticata.
Preparazione
- Cuocere a fuoco dolce e girando costantemente in un pentolino lo zucchero e due cucchiai di acqua fino a che lo zucchero renda il tutto caramellato (quando si passa il cucchiaio nel fluido, resta il segno per qualche frazione di secondo).
- Aggiungere 1 bicchiere d'acqua e i semi di lino e far gelificare*
- Nel frattempo mescolare in una terrina Kapoor e Sidr
- Aggiungere la farina di riso e l'acqua restante e cuocere per circa 10 minuti girando con una frusta per evitare la formazione di grumi
- Versare il composto ancora bollente nella terrina con le erbe, mescolare con cura con la frusta e lasciar riposare con un coperchio per circa 20 minuti
- Nel frattempo cuocere l'Areetha con mezzo bicchiere di acqua a fuoco medio-basso. L'Areetha è pronta quando il preparato assume un aspetto spumoso e l'odore diventa più dolciastro.
- Terminata la macerazione del preparato con kapoor e sidr, aggiungere due cucchiai di quest'ultimo all'areetha.
* se avete i capelli ricci, vi suggerisco di filtrare il gel prima di procedere col resto della ricetta; mentre se avete i capelli lisci potete lasciarli, perché i risciacqui li portano tranquillamente tutti via.
Tempo di realizzazione: 40 minuti circa, inclusa la macerazione
Focus:
Proprietà della Kapoor KachliProprietà della Sidr (link di prossima attivazione)
Proprietà dell'Areetha (link di prossima attivazione)
Proprietà dei Semi di Lino (link di prossima attivazione)
Condizionare, idratare, nutrire e ristrutturare i capelli
Preparare la Kapoor Kachli
Preparare l'Areetha (link di prossima attivazione)
Preparare la Sidr (link di prossima attivazione)
Preparare il Gel di Semi di Lino (link di prossima attivazione)
Applicazione
L'applicazione può essere effettuata indifferentemente su capelli asciutti o bagnati. Ricordate solo di ridurre leggermente la quantità di acqua sia del preparato con la farina di riso, sia di quello con l'Areetha, per evitare che durante la posa coli tutto.
Io ho applicato come al mio solito a capelli asciutti.
In radice ho applicato la fase detergente (il composto con l'Areetha) e ho massaggiato tracciando dei circoletti coi polpastrelli così da distribuire uniformemente il preparato tra i fusti. Mano a mano che stendevo i capelli, li tiravo a mo' di coda alta, così da facilitare lo step successivo, ossia l'applicazione della fase idratante sulle lunghezze.
Con i capelli già fissati in radice dall'impasto detergente, infatti, risulta più semplice applicare sulle lunghezze se sono raccolte in una sorta di coda di cavallo, la ciocca viene glassata e massaggiata con cura finché il prodotto non ha completamente avvolto tutti i fusti, a questo punto basta twistare i capelli e fare uno chignon sulla testa che verrà poi coperto con pellicola o con una busta.
Copertura
Personalmente trovo molto funzionale il sistema di copertura a tre strati:
- copro l'impasto con un sacchetto di plastica (generalmente riuso quelli biodegradabili della spesa, è un modo per sfruttarli fino all'osso e non sprecare pellicola) facendolo aderire perfettamente ai capelli
- sul sacchetto vado a calzare un vecchio collant autoreggente. La parte merlettata con le bande di silicone funge da punto di ancoraggio al capo, il pedalino va ad avvolgere lo chicgnon, contribuendo a sostenerlo e fissarlo, mentre l'eccedenza tra pedalino e cima della calza viene assorbito in morbide pieghe alla base dello chignon. Applicare la calza garantisce la perfetta aderenza della busta ai capelli, impedendo all'impacco di seccare durante la posa, e tiene il tutto molto più fisso e sostenuto.
- infine indosso un berretto di lana molto ampio così che possa calzare comodamente anche sugli impacchi effetto Maria Antonietta. Questo, oltre a permetterci di uscire per qualche commissione urgente, trattiene il calore corporeo impedendo all'impacco di gelarsi in testa con tutte le conseguenze negative del caso (è importantissimo soprattutto per chi soffre di cervicale)
Ovviamente in estate salto il berretto, ma in inverno è una grande salvezza.
Posa
L'idea iniziale era di tenere l'impacco in posa 45 minuti.
Mentre tenevo in posa, però, ho lavorato al montaggio del prossimo video, quindi mi sono distratta e ho tenuto in posa per circa un'ora e mezza.
Mentre tenevo in posa, però, ho lavorato al montaggio del prossimo video, quindi mi sono distratta e ho tenuto in posa per circa un'ora e mezza.
Lavaggio
Per lo shampoo mi sono regolata come al mio solito. Ho messo il tappo al lavabo e fluidificato il composto in radice con un filo d'acqua tiepida e massaggiando come quando si lavano i capelli con il normale shampoo.
Quando sotto le dita ho sentito la consistenza sufficientemente viscosa ho chiuso l'acqua, massaggiato accuratamente per qualche minuto, poi ho proseguito col primo risciacquo.
Quando sotto le dita ho sentito la consistenza sufficientemente viscosa ho chiuso l'acqua, massaggiato accuratamente per qualche minuto, poi ho proseguito col primo risciacquo.
Risciacquo
Il primo risciacquo, vi ricordo, è quello più scarno di acqua, serve a togliere il grosso dell'impasto e non deve essere eccessivamente abbondante altrimenti andiamo a diluire troppo il prodotto detergente, che ci serve invece per immergervi le lunghezze e lavarle (massaggiamole sempre con delicatezza, non strofiniamo, non sono calzini sporchi).
Ho raccolto l'acqua del primo risciacquo in una ciotola con la quale l'ho riversata nuovamente in radice per effettuare una sorta di "seconda passata", così da essere certa di aver rimosso tutti i residui di sporco (è un passaggio che di solito non faccio, ma sentivo i capelli particolarmente impolverati e sporchi a causa del ripiastrellamento della cucina operato da mio padre; può però essere un passaggio molto utile se soffrite di cute grassa).
Ho effettuato anche secondo e terzo risciacquo a lavabo tappato, mentre l'ultimo l'ho fatto a lavabo stappato.
Tra un risciacquo e l'altro sono andata a ridurre gradualmente la temperatura dell'acqua, così l'ultimo risciacquo era fatto con acqua fresca (non fredda, è una coccola tricologica, non una tortura cinese) così da favorire la chiusura delle cuticole.
Risciacquo acido
Per questo shampoo non ho preparato alcun risciacquo acido perché volevo vedere a nudo il risultato dell'esperimento. Proverò con il mio solito risciacquo acido al prossimo shampoo.
Asciugatura
Ho fatto scorrere le dita serrate sui capelli così da spingere verso il basso quanta più acqua in eccesso possibile, quindi ho avvolto nel mio telo di cotone e lasciato asciugare per 10 minuti.
Successivamente ho cambiato telo, passando a quello in microfibra, che ho tenuto poco meno di 10 minuti.
Per sicurezza, poiché ultimamente ho una spalla che mi sta dando problemi, ho asciugato i primi 30-40 cm con phon tiepido a minima velocità, tenuto distante dai capelli almeno 30 cm.
L'ho effettuato 3-4 ore dopo lo shampoo (sempre per poter vedere l'effetto a nudo). Ho realizzato un leave-in leggero dalle ascelle in giù, con una presa di gel di fieno greco e una ditata di mix burro di karité-olio di cocco, e ho distribuito con la cinghialina.
Focus:
Come lavare correttamente i capelli
Al tatto i capelli risultano molto morbidi e disciplinati, l'effetto condizionante di kapoor e sidr si sente tutto, nonostante la quantità esigua di prodotto utilizzata.
D'altro canto, si sente l'assenza dello sciroppo d'acero (che veicola meglio l'idratazione), quindi in questa ricetta lo straconsiglio.
Non avendo fatto il risciacquo acido, i capelli si presentavano leggermente crespi dopo l'asciugatura, ma decisamente molto meno crespi di quando faccio lo shampoo normale con sola sostanza detergente e acqua a cui segue il risciacquo acido, quindi la componente anticrespo ha fatto il suo lavoro.
Quel poco di crespo non è comunque tale da ridurre la lucentezza dei fusti.
I capelli si presentano leggeri (io li preferisco pesanti, a piombo, ma so che per molti la leggerezza è essenziale), disciplinati, morbidi e purificati.
La cute è molto pulita, la sento come dopo il trattamento scrubbante allo zucchero.
Voto: 9 1/2
Focus:
Successivamente ho cambiato telo, passando a quello in microfibra, che ho tenuto poco meno di 10 minuti.
Per sicurezza, poiché ultimamente ho una spalla che mi sta dando problemi, ho asciugato i primi 30-40 cm con phon tiepido a minima velocità, tenuto distante dai capelli almeno 30 cm.
Leave-in
L'ho effettuato 3-4 ore dopo lo shampoo (sempre per poter vedere l'effetto a nudo). Ho realizzato un leave-in leggero dalle ascelle in giù, con una presa di gel di fieno greco e una ditata di mix burro di karité-olio di cocco, e ho distribuito con la cinghialina.
Focus:
Come lavare correttamente i capelli
Risultati
Al tatto i capelli risultano molto morbidi e disciplinati, l'effetto condizionante di kapoor e sidr si sente tutto, nonostante la quantità esigua di prodotto utilizzata.
D'altro canto, si sente l'assenza dello sciroppo d'acero (che veicola meglio l'idratazione), quindi in questa ricetta lo straconsiglio.
Non avendo fatto il risciacquo acido, i capelli si presentavano leggermente crespi dopo l'asciugatura, ma decisamente molto meno crespi di quando faccio lo shampoo normale con sola sostanza detergente e acqua a cui segue il risciacquo acido, quindi la componente anticrespo ha fatto il suo lavoro.
Quel poco di crespo non è comunque tale da ridurre la lucentezza dei fusti.
I capelli si presentano leggeri (io li preferisco pesanti, a piombo, ma so che per molti la leggerezza è essenziale), disciplinati, morbidi e purificati.
La cute è molto pulita, la sento come dopo il trattamento scrubbante allo zucchero.
Voto: 9 1/2
Focus:
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